Mantova sconfitto: finisce 0-3. Squadra in difficoltà, serve una svolta già a partire dalla trasferta di Palermo
Golia ha battuto Davide. La legge del più forte ha prevalso. Di fronte ad un Sassuolo primo in classifica e virtualmente già in serie A, il Mantova non ha saputo opporre resistenza. Troppo ampio il divario tecnico tra le due squadre.
Cronaca di una sconfitta annunciata? Può darsi, ma era lecito aspettarsi qualcosa di più nell’atteggiamento della squadra. La partita, invece, è finita molto presto.
Giornata uggiosa al “Martelli”, non affollato come nelle migliori occasioni. Sarà il clima, sarà l’umore non più effervescente come qualche mese fa, complici le difficoltà della squadra: Distinti semivuoti e Curva Te non al completo. I tifosi presenti, comunque, fanno sentire il proprio sostegno alla squadra.
Possanzini schiera la formazione collaudata, con il solito modulo 4-2-3-1 e con i soliti interpreti. Prima del fischio d’inizio, il presidente Filippo Piccoli omaggia Davis Mensah per le cento gare ufficiali giocate in biancorosso. Dagli spalti piovono applausi, per un calciatore arrivato a fari spenti tre anni fa e capace di diventare uno degli idoli della tifoseria. Il pomeriggio di gioia, però, finisce qui. Quando l’undici del Sassuolo entra in campo, un brivido attraversa lo stadio. Gli emiliani, infatti, si presentano con una formazione più che temibile, soprattutto in fase offensiva, con i due alfieri Berardi (campione d’Europa con la nazionale nel2021) e Laurientè (talento cristallino, già ammirato in serie A).
La superiorità dei neroverdi è evidente fin dai primi minuti. Gli uomini allenati da Fabio Grosso tengono il possesso palla con una facilità disarmante, per poi accelerare all’improvviso con le folate dei suoi attaccanti. I biancorossi subiscono e non riescono quasi mai a trovare le misure. Così, al minuto 19, giunge puntuale la prima rete degli ospiti: Burrai si fa superare da Iannoni, che si invola verso la porta e serve Laurientè per il più facile dei gol. Virgiliani in svantaggio nei primi venti minuti, un copione fin troppo prevedibile in questo campionato.
È nella seconda parte del primo tempo che si vede il miglior Mantova. Qualche timido tentativo arriva dai piedi di Burrai e di Mancuso, ma è troppo poco per spaventare la corazzata neroverde. I primi 45minuti terminano 0 a 1, risultato che lascia tutto aperto. In pochi, però, credono nella rimonta.
L’inizio di secondo tempo, infatti, evidenzia la scarsa reattività dei biancorossi, che al 9’ subiscono il secondo gol. La firma è ancora di Laurientè, abile a scartare mezza difesa e a infilare Festa (non esente da colpe) nell’angolino basso. Se la prima rete aveva indirizzato la partita, la seconda ne certifica la fine. La restante parte di gara è un’interminabile agonia, in cui il Mantova prova a costruire qualche azione, ma appena si sbilancia rischia di subire altri gol. I titoli di coda –confezionati dal gol dello 0 a 3 a firma di Pierini – rendono il film della partita ancor più amaro.
I padroni di casa tornano negli spogliatoi cons guardi mesti, seppur confortati dall’applauso della Curva. In conferenza stampa, Possanzini parla di una “buona partita” e attacca l’ambiente (“Intorno a noi troppo pessimismo”). Gli fa eco il capitano Salvatore Burrai, che condanna i “giudizi spazzatura” che circolano intorno ai giocatori. Dichiarazioni difensive, legittime (sacrosante, quando si tratta di denunciare gli insulti, che non hanno nulla a che fare con lo sport), ma che al contempo fanno trapelare un clima di tensione. La squadra sembra aver perso l’entusiasmo e la spensieratezza dello scorso anno. L’alibi è sempre il salto di categoria .L’impressione, però, è che il problema di questo Mantova sia più che altro mentale. Al di là della sfida proibitiva col Sassuolo, è nelle gare precedenti che ci si aspettava un atteggiamento più combattivo e arrembante.
Poi ci sono le lacune tecniche, che interessano la difesa e il centrocampo. I biancorossi hanno subito ben 37 reti (seconda peggior difesa del campionato), eppure la società non ha ritenuto di dover fare acquisti difensivi nella sessione di gennaio. In mezzo al campo, le cose non vanno molto meglio. Possanzini continua a schierare lo stesso modulo, con due soli centrocampisti: una scelta spavalda e rischiosa, che spesso non ha pagato. Inevitabile, poi, segnalare i frequenti errori di Burrai, il cui passo lento e compassato non pare adatto ai ritmi della B. Difficile rinunciare al capitano, ma la salvezza va conquistata anche con il coraggio di cambiare. Altrimenti, più che di coerenza, è meglio parlare di ostinazione.
Mantova ora atteso dalla trasferta di Palermo, altra partita ad alto coefficiente di difficoltà. I rosanero si sono rinforzati con l’attaccante Pohjanpalo (proveniente dal Venezia) e vantano un monte ingaggi da serie A. Considerato il mal di trasferta dei virgiliani, le premesse non sono le migliori. Tuttavia, serve una reazione, un segnale di vita. Il momento lo richiede, la classifica lo esige. Ad oggi, infatti, la squadra è ad un solo punto dai playout. Nubi all’orizzonte. Si invocano schiarite, a partire dal sole di Sicilia.