I ciociari vincono 2 a 1 e fanno sprofondare i biancorossi in zona playout: è crisi
Profondo biancorosso. Il Mantova rimedia un’altra sconfitta (la quarta nelle ultime cinque partite) e scivola in piena zona playout, quando mancano dieci giornate alla fine del campionato.
Doveva essere la partita della svolta, uno scontro diretto contro una squadra – il Frosinone – che nel match dell’andata era uscita nettamente sconfitta dai virgiliani. Per l’occasione, Possanzini prova l’effetto sorpresa, lasciando in panchina Mancuso e affidando la maglia da titolare a Galuppini. In difesa si rivede Redolfi, ripescato dopo alcune partite.
Pronti, via: passano neanche due minuti e il Mantova si ritrova già sotto di un gol, senza aver mai toccato palla. I primi 120 secondi, infatti, sono un monologo dei padroni di casa, abili a costruire un’azione prolungata che li porta al tiro. Una conclusione violenta, che si stampa sulla traversa per poi sbattere sulla schiena di Festa e finire in rete. Un gol rocambolesco, nel quale la fortuna non ha certo aiutato il portiere biancorosso. Sarebbe sbagliato, però, non sottolineare la passività della difesa, rimasta a guardare per due minuti il torello degli avversari.
Metabolizzatala batosta iniziale, il Mantova inizia a giocare e, alla prima occasione, trova il punto del pareggio. A siglarlo è Niccolò Radaelli, che dopo aver raccolto l’assist di Galuppini infila il portiere frusinate. È il minuto undici e la partita è stata raddrizzata. Ci sarebbero i presupposti per cercare un altro gol, ma i tifosi biancorossi devono fare ancora una volta i conti con i fatidici venti minuti iniziali, nei quali il Mantova, da inizio stagione ad oggi, ha subito un numero spropositato di reti. La cattiva abitudine viene confermata: al 18’, sugli sviluppi di calcio d’angolo, il gialloblu Lusuardi supera Festa e riporta il Frosinone in vantaggio.
Nuova doccia gelata per Burrai e compagni. Il tempo per aggiustare le cose ci sarebbe, ma il risultato non cambia più. Quando l’arbitro fischia tre volte, in campo si vedono reazioni agli antipodi: la gioia ritrovata dei ciociari, la spirale di amarezza nella quale i virgiliani sono sempre più stretti.
All’alba dell’ennesima sconfitta di questo inizio di 2025, commentare la prestazione del Mantova diventa una questione più psicologica che tecnica. Detto che il livello qualitativo dei giocatori è invariato rispetto all’inizio del campionato (visti i pochissimi acquisti del calciomercato), il problema va ricercato nell’atteggiamento di chi scende in campo. I protagonisti della cavalcata della scorsa stagione sembrano piombati in un incubo senza fine, peraltro nel momento decisivo della stagione.
Un esempio? Il gol subito alle prime battute delle partite è una costante che, a questo punto, va addebitata a un basso livello di concentrazione da parte di tutta la squadra.
La seconda responsabilità tocca all’allenatore, a cui spetterebbe il compito di correggere gli errori dei giocatori. Possanzini, invece, ha iniziato a cambiare interpreti ma continua a tenere il medesimo spartito. Coerenza, ostinazione, forse è il momento di parlare di testardaggine.
Poi c’è la colpa della società, rea di non aver sfruttato il mercato invernale per rinforzare l’organico. Il reparto che ne sta risentendo di più è la difesa, raramente imbattuta in questo campionato.
La situazione ora è delicata: il Mantova è sceso al diciassettesimo posto, immerso nel limbo dei playout. Ad oggi, si giocherebbe lo spareggio salvezza col Sudtirol. Ma non è tutto. Il Frosinone, grazie a questa vittoria, ha accorciatole distanze e si trova a meno due dai biancorossi. Questo significa il rischio di essere inghiottiti nella fascia della retrocessione diretta. Poche settimane fa si sognavano i playoff, oggi lo scenario si è ribaltato.
D’ora in poi, ogni partita sarà un esame da non fallire. A partire dalla prossima, che vedrà arrivare al “Martelli” la Juve Stabia. I campani, neopromossi, stanno vivendo una stagione da sogno: settimo posto in classifica e tanti giovani in rampa di lancio, sotto la guida tecnica del debuttante Guido Pagliuca.
Servirà fare molto di più per raggiungere la prima vittoria casalinga del nuovo anno. Lo stadio, da parte sua, non farà mancare il suo sostegno. Come sempre. Calcio d’inizio alle 15 di sabato 8 marzo.