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26/2/2025

Nuovi imprenditori in Gazzetta di Mantova

Un gruppo di mantovani acquista il 40% delle quote. Si va verso un quotidiano economico, stile Sole24Ore

      

Comunque la si voglia citare, o soprannominare, è e rimane Gazzetta di Mantova. Pietra miliare della carta stampata. Informazione dal 1664.

Nobilitata dal titolo di “giornale più antico”. Meglio “arcistorico”. Da 361 anni al centro del territorio. Tra vicissitudini, politica, sacrifici, guerre, boom, crisi. Perché un giornale è soprattutto potere per attaccare o difendersi.

Riabilitazione (vera e pura) - dopo essere stata Voce  e Mantova Libera- grazie alla buona volontà di gente umile e dal grande cuore. Nasce la CITEM(Cooperativa Industriale Tipografica Editrice Mantovana): è giovedì 11 aprile1946. Caso unico in Europa. Soci fondatori-editori-dipendenti tutti alla pari: giornalisti, tipografi, compositori, impiegati, correttori di bozze. Vicenda gloriosa immortalata da Renzo Dall’Ara nel libro Quei coraggiosi che 50 anni orsono... (storia tra linotype a gas e computer 1946-1996).

Cambiamenti

Spirito battagliero, quasi patriottico. Casualmente sottolineato dal nome della via per la sede: Fratelli Attilio ed Emilio Bandiera, civico 52, protagonisti del Risorgimento.  E la Gazzetta risorgeva con la preoccupazione dell’indipendenza e con l’equilibrio partitico - scrive Dall’Ara - che appariva assicurato più che altro ragionando da galantuomini.

Tra colonne di piombo, rotativa (“che si poteva aggiustare con l’elastico”), mani inchiostrate, caratteri mobili, compositoi, telai, telescriventi, Olivetti Studio 42. Sino al 1980 (allora la tiratura era di 32mila copie al giorno, oggi sono circa 12mila) quando i soci, per affrontare le sfide dei cambiamenti, decidono (domenica 15 giugno) di vendere la testata a Mondadori.

Da allora una trafila di stravolgimenti editoriali, proprietari, redazionali. Dalla dominazione del gruppo DeBenedetti a una sequenza di cessioni-acquisizioni, tra cui il famelico, dapprima, e sbriciolato, poi, Gruppo GEDI di Torino. Cambiamenti rivoluzionari nelle gestioni e nelle direzioni, spesso smaccatamente politiche (a sinistra!),che hanno cambiato volti e contenuti della Gazzetta. Un tempo si amava il quotidiano perché era come la Bagolona di casa che parlava di tutto e di tutti. Popolare per non dire sin troppo provincialistica. Più avanti, chiamata affettuosamente Gazza. Quindi Pravda per le chiare posizioni di strapotere politico di parte rossa.

 

Percentuali

Dalla cooperativa iniziale di quasi 80 anni fa sino all’ulteriore padrone, la Società Athesis dei cugini veronesi. Quindi successiva apertura, nell’ottobre 2023, all’ingresso nella new  company ad hoc Gazzetta di Mantova Srl di sette imprenditori locali. Il pool entra con la quota del 40 per cento (circa 3milioni di euro, dato ufficioso, smentito dagli interessati che tengono la somma segreta). Percentuale che potrebbe arrivare al cento per cento. Gira, attraverso radio antenna, il brusìo che l’Associazione Industriali veronese -rinnovo delle cariche in vista - vogliano tenersi soltanto TeleMantova. La carta stampata costa e non è più un business. Nonostante il soccorso del digitale che sta accusando ripiegamenti in fatto di lettori on line. Oggi le notizie viaggiano con influencer e social.

Opportuno, a questo punto, un piccolo passo indietro per cercare di capire i diversi passaggi dell’operazione che danno adito, e perché no, a qualche interrogativo e a prospettive.

 

Comunicato

 Martedì 7 novembre 2023 Confindustria Mantova comunica: “Un pool di imprese significative del territorio mantovano – Marcegaglia, Saviola, Finservice, Staff, Lubiam e Cartiera Mantovana – è pronto a rilevare il 40%della Gazzetta di Mantova dal Gruppo editoriale Athesis, che ne è diventato proprietario dallo scorso 1 ottobre.

“Gli imprenditori mantovani hanno deciso di consultarsi con la propria Associazione Industriali per valutare un suo coinvolgimento diretto.  

“Confindustria Mantova ha perciò convocato un Consiglio Generale che ha approvato all’unanimità la proposta elaborata dal presidente Fabio Viani e dal direttore generale Maurizio Migliarotti, che prevede non solo la partecipazione al veicolo societario che verrà costituito per procedere all’operazione di acquisto, ma anche l’impegno ad assumere un ruolo istituzionale e di riferimento per la cordata con una quota di maggioranza relativa, il 25% (gli altri avranno il 12,5 ciascuno).

“Al Consiglio Generale sono intervenuti tutti gli imprenditori che faranno parte della cordata, a partire da Emma Marcegaglia, presidente e AD di Marcegaglia Holding, Alessandro Saviola, presidente di Saviola Holding, Michele Borghi, presidente ed amministratore delegato di Staff, Guido Rovesta, presidente del Gruppo Finservice, Edgardo Bianchi, amministratore delegato di Lubiam, Alberto Marenghi, amministratore delegato di Cartiera Mantovana.

“Per finalizzare l’operazione di acquisto, dopo la firma di un accordo preliminare non vincolante entro il 30 novembre2023, verrà costituita una new-co ad hoc, della quale faranno parte i 7 soci interessati, Confindustria Mantova, Marcegaglia, Saviola, Finservice, Staff, Lubiam e Cartiera Mantovana.

“Il closing dell’operazione è previsto per il prossimo 31 gennaio 2024”. Il closing non ha rispettato la data del 31gennaio di un anno fa. Bensì, la firma ufficiale è arrivata dopo un anno. Come mai? Pensa che ripensa? Dubbi? Forse ha influito la previsione (non bellissima)del bilancio 2024? Comunque, da mercoledì 29 gennaio 2025 questi imprenditori possiedono il 40 per cento.  

 

Rapporto

 In merito, proprio il 29 gennaio scorso in un comunicato stampa congiunto Athesis-Confindustria Mantova si legge: “Con questa operazione gli imprenditori mantovani acquisiscono un ruolo strategico nella gestione e tengono legata alla propria città e all’intera provincia una testata di lunghissima tradizione. Una voce autorevole e libera che continuerà a raccontare un territorio economicamente vivace, ricco di un tessuto industriale di avanguardia, con aziende leader in diversi settori della manifattura e dei servizi”.

Si aggiunge la dichiarazione di Gian Luca Rana, presidente del Gruppo Athesis: “Questa operazione rappresenta un segno concreto della fiducia che il mondo produttivo locale ripone nel valore della nostra testata riconoscendola come strumento fondamentale per promuovere la crescita e lo sviluppo economico, sociale e culturale della comunità tutta di Mantova.

“L’adesione e il coinvolgimento di un pool così prestigioso di aziende del territorio rafforza ulteriormente il nostro legame. Grazie a questo accordo, la Gazzetta di Mantova continuerà a crescere, consolidando il suo ruolo di testata storica e accrescendo il suo impatto positivo sulla comunità a beneficio di cittadini, imprese e istituzioni. Come Gruppo Athesis, rinnoviamo il nostro impegno a garantire un’informazione chiara e di qualità”.

A sua volta il presidente dell’associazione di via Portazzolo, Fabio Viani, commenta: “Si tratta di un’operazione che per noi ha un grandissimo valore. Oggi abbiamo una partecipazione qualificata e possiamo ricoprire un ruolo strategico nella gestione di una testata profondamente radicata nel territorio mantovano”.

Per completare la mantovanità, la direzione dovrebbe tornare a un giornalista locale. Evidentemente allineato con la filosofia editoriale del cda così composto: Alberto Marenghi, presidente; Raffaele Boscaini, vice; Marco Armellini, Emma Marcegaglia, Gianfranco Simonetto, Fabio Viani consiglieri. Amministratore delegato Andrea Pietro Faltracco.

Compagine di industriali (un tempo si dicevano padroni) sulla falsariga del quotidiano economico finanziario Sole 24Ore megafono di Confindustria. Di certo è una proprietà innovativa per la Gazzetta. Editori affidabili? Ai lettori il giudizio.

Pubblicato su La nuova Cronaca di Mantova il  
February 7, 2025
Werther Gorni