Si parla di una truffa a danno di una storica sala corse mantovane. Contenzioso con agenti di scommesse emiliani
Potrebbero esserci i termini di un pasticciaccio (truffa?) nel settore delle Agenzie Ippiche che vede coinvolte Mantova e Castel San Pietro Terme del Nuovo Circondario Imolese. Su un fronte una società storica della città virgiliana e sull’altro un importante gruppo di agenti di scommesse emiliani.
Saranno le eventuali vicende giudiziarie a chiarire i diversi aspetti di una vicenda che si trascina da tempo. Starebbero partendo le procedure legali che puntano a risolvere un contenzioso economico che fa riferimento a centinaia di migliaia di euro. Al centro di questo intricato caso ci sarebbe il mancato rispetto di specifici e ben determinati termini societari.
In effetti la parte che si ritiene offesa, quella mantovana, recrimina che il proprio rappresentante sia stato escluso dal rimborso della quota della società di cui era tra i fondatori.
Al centro un imprenditore, figura di riferimento da oltre mezzo secolo nel mondo delle “sale corse”, che giudicare “truffato” parrebbe limitativo. Le sue recriminazioni (nonché le sue richieste di risarcimento) si rivolgono direttamente contro soci emiliani con cui ha concordato nel 2000 un percorso comune per l’apertura di una decina di nuove agenzie. Tutto questo alla luce del bando lanciato anni fa dall’Amministrazione dei Monopoli di Stato per assegnare nuove concessioni al fine di raggiungere il numero di duemila tra ippica e sport.
Necessaria, quindi, una serie di adempimenti, tra cui la disponibilità di locali idonei, dimostrando adeguata solidità finanziaria, con onerosissime garanzie fidejussorie da parte dello stesso imprenditore mantovano, peraltro in grado di assumere e formare il personale di sala. Proprio per questa affermata professionalità viene contattato in terra emiliana per costituire con lui nuove società ad hoc così da aprire tutte le Agenzie programmate.
Le società ottengono ottimi riscontri e soddisfacenti risultati sul fronte economico grazie al suo diretto impegno e alla sottoscrizione delle richieste garanzie fidejussorie, finanziando pure l’allestimento dei locali e fornendo tutto il necessario know how, assolutamente sconosciuto ai suoi nuovi soci.
Solo quando questa situazione societaria si è ormai consolidata, l’imprenditore mantovano si accorge che gli accordi non sono stati rispettati. Nonostante un “Dominus” – ovvero uno dei soci emiliano – continui a fornire le più ampie assicurazioni verbali affermando che la partecipazione agli utili sarebbe sempre stata possibile e riconosciuta.
Tali promesse verbali non sono mai state assolutamente rispettate, nessun rimborso è stato effettuato, nemmeno per le notevoli spese sostenute dall’imprenditore mantovano subendo un pesante danno economico che adesso intende recuperare. A più riprese verbalmente sollecita il risarcimento, senza però ottenere soddisfazione e così gli utili prodotti dalle società negli anni e i guadagni realizzati a seguito delle successive cessioni a terzi dei rami d’azienda e delle agenzie sono di fatto stati incamerati dal “Dominus” con i suoi familiari.
Nel tempo alle scommesse ippiche si sono aggiunte quelle sugli eventi sportivi, le slot machine, le video lottery e le scommesse telematiche: ciò avrebbe consentito al “Dominus” di capitalizzare in modo esponenziale quanto ricevuto anche attraverso numerose cessioni d’azienda riguardanti le varie agenzie che macinavano utili costanti. L’attuale realtà societaria che il “Dominus” si è in tal modo costruita (Concessionario di sala gioco virtuale su internet nel settore dei giochi a distanza, con un volume d’affari molto elevato) è inserita nei meccanismi informatici che hanno caratterizzato l’evoluzione del settore tramite il WEB, detenendone l’80% del capitale, intestato per metà alla moglie e per metà al fratello.
L’avvocato che tutela i diritti dell’imprenditore mantovano tiene a sottolineare che tutti i diversi passaggi di questa delicata e altrettanto intricata vicenda potranno essere confermati da una decina di testimoni e, accedendo agli atti, da documentazione giacente negli Enti che presidiano il settore.