Francesco II Gonzaga
Francesco II Gonzaga (1466-1519) nacque da Federico e da Margherita di Wittelsbach e a 18 anni divenne marchese di Mantova. Fu principe di statura dinastica europea, capitano di ventura, nonché marito, dal 1490, di Isabella d’Este. Iniziò la propria carriera di soldato-principe come capitano sforzesco. Fu lui a commissionare il Palazzo di San Sebastiano tra il 1506 e il 1512 a ridosso delle mura di cinta meridionali di Mantova, accanto a Porta Pusterla. Il progetto di arricchire la dimora di ulteriori ambienti si realizza tra il 1511 e il 1512. Tutti gli spazi vengono decorati ad affresco con imprese e motivi floreali e geometrici. Da ammirare “I Trionfi di Cesare” nove affreschi realizzati a fine Cinquecento per decorare un salone del palazzo della nobile famiglia mantovana Petrozzani. L’intera serie è attribuita al pittore Ludovico Dondi (ante 1585 – 1623), soprintendente alle collezioni ducali di Vincenzo I Gonzaga e riproduce con molta fedeltà le straordinarie grandi tele a tempera, realizzate tra il 1486 e il 1506, da Andrea Mantegna per i Gonzaga.
Sezione Acerbi
Giuseppe Acerbi nasce il 3 maggio 1773 a Castel Goffredo che abbandona in età giovanile per dedicarsi allo studio della giurisprudenza, senza per questo trascurare le scienze naturali e la geografia. È la carriera diplomatica a condurlo in Egitto nel 1826, un anno dopo la nomina a console generale d’Austria. Acquista e raccoglie testimonianze dell’Egitto faraonico, ma non a scopo di lucro. I taccuini e il diario di viaggio, che Acerbi aggiorna quotidianamente, restituiscono una dettagliata visione d’insieme dell’Egitto, antico e moderno, la stessa che trapela anche dagli oggetti della sua collezione, costituita da antichità e materiali etnografici, da piante e animali, da minerali e fossili, ed altro ancora. Tra i pezzi esposti il “Gatto” Epoca Tarda (664-332 a.C.). Questa statua in bronzo mostra il felino seduto sulle zampe posteriori con la coda sul lato destro del corpo, elegantemente sinuoso e cavo all’interno per contenere una mummia di gatto. Un possibile modo per manifestare la propria devozione a Bastet e ottenerne la benevolenza. Particolarmente importante e affascinante la “Mummia di uomo adulto” Terzo Periodo Intermedio, XXIII-XXV dinastia (756-655 a.C.): resti umani, tessuti di lino. Uno sbendaggio virtuale tramite TAC ha permesso di indagare le tecniche di imbalsamazione e di scoprire che appartiene ad un uomo, alto circa 162 centimetri e di età compresa tra i 50 e i 55 anni.
Sezione Vespasiano Gonzaga
Vespasiano nato a Fondi (Latina) nel 1531, era figlio di Isabella Colonna e Luigi Rodomonte Gonzaga, rimase orfano di padre all’età di un anno e affidato alle cure della zia paterna Giulia Gonzaga Colonna, con la quale trascorse l’infanzia tra Napoli e Roma. Vespasiano sin dall’età di 10 anni poteva godere di diritti sul feudo di Sabbioneta, Marchesato di Ostiano, Contea di Rodigo, Signorie di Bozzolo, Commessaggio e Rivarolo Mantovano, oltre che a governare su diversi possedimenti nel sud d’Italia. A lui si deve il progetto di rendere Sabbioneta la “città ideale”. Ebbe doti di condottiero, fu abile diplomatico e letterato, ma il suo interesse per l’arte lo rese tra i mecenati e collezionisti più in vista del territorio. Al Maca si può vedere il “Cupido dormiente con due serpenti” (XVI secolo, Marmo di Carrara). L’opera apparteneva alle collezioni di Vespasiano. Dal 1584 è infatti registrata come presente nel Palazzo Ducale di Sabbioneta.
Sezione Sissa
Ugo Sissa nasce a Mantova il 3 maggio 1913. Dal 1953 al 1958 lavorò a Baghdad, prima come capo Architetto del Governo, poi dell’Ufficio di Sviluppo e del Dipartimento per le Stazioni Estive e per il Turismo: il contatto con le civiltà del Vicino Oriente Antico scatenò in lui una travolgente passione per l’archeologia che sperimentò direttamente interessandosi alle campagne di scavo e non mancò di acquistare oggetti sul mercato antiquario. Ebbe la possibilità di visitare tutti i principali siti archeologici dove un tempo sorgevano le città e le aree ricche di monumenti su roccia, tra le terre che avevano accolto popoli diversi come i Sumeri, i Semiti, gli Accadi, i Cassiti, i Babilonesi, gli Assiri, i Seleucidi, i Parti e i Sassanidi. La visione di ciò che rimaneva di quell’antica civiltà non fu per Sissa mera contemplazione, ma venne accompagnata da un intenso lavoro di approfondimento scientifico e di affinamento della sensibilità per le forme artistiche, così da ispirarlo nella creazione di opere pittoriche in cui si ritrovano chiaramente quelle antiche suggestioni.