Dagli stati uniti arriva un annuncio clamoroso
Enrico Pirondini
Clamoroso annuncio dagli Usa: presto arriva il vaccino anti-droga. È tutto pronto. Fra un paio di mesi parte la sperimentazione. Parola del “National institutes for health”, l’autorevole organismo che si occupa di analizzare la letteratura in campo medico e tecnologico biomedico con particolare interesse per la valutazione del rapporto costo/efficacia. Dunque ci siamo. Due importanti Università americane (Minnesota e Montana) curano il progetto. Pronti i test che coinvolgeranno consumatori di eroina e fentanyl, l’oppioide sintetico (un analgesico) Made in Cina, 80 volte più potente della morfina. Tutto bene, allora? Calma. Meglio non illudersi, come già hanno commentato insigni psichiatri, in testa Riccardo Gatti, direttore del Tavolo tecnico sulle dipendenze in Lombardia. Ci sono difficoltà enormi da superare. Ecco le principali.
MERCATO DEL NARCOTRAFFICO
Spietato e super organizzato. Gestisce un giro miliardario. Scalfire questo mercato è tutt’altro che facile. Solo in Italia i consumatori di droga sono triplicati negli ultimi 5 anni. Attualmente si contano 25.000 giovani dipendenti. Ma le persone tra i 18 e gli 84 anni che hanno fatto o fanno uso di eroina sono 750.000. Cioè tre volte tanto rispetto al 2017. Il 34% di queste persone usano l’eroina 20 o più volte all’anno. Il giro di affari e’ notevole: basti pensare che l’eroina costa al grammo 20-50 euro.
SIERO TUTTO DA VERIFICARE
Dicono gli esperti che sarebbe bello poter dire che siamo arrivati ad una svolta epocale. Ma il vaccino americano non sarà “una cura contro le dipendenze”. Di più, come dice Gatti: “Non credo che questo vaccino sia l’arma per estinguere l’epidemia in corso. Di fatto il vaccino serve per affrontare il problema a valle, non a monte”. Insomma ci sono da capire tante cose ma al momento vince lo scetticismo. Pochi credono che avrà l’effetto scudo che in passato hanno avuto gli altri vaccini.
NON SPEGNERÀ L’EPIDEMIA
Sono tutti d’accordo. Il vaccino potrà essere uno strumento nell’iter di una cura più complessa. Non è che disattivando il piacere si disattiva anche la dipendenza. La dipendenza ha altre origini, deriva da altre fragilità. Il principio del vaccino americano è quello di spegnere il desiderio di drogarsi. Potrà essere utile nella lotta contro l’eroina dei poverissimi, la desomorfina (il cosiddetto krokodil), dieci volte più potente dell’eroina e altamente letale: è la “droga cannibale” che mangia la carne, la pelle, gli organi e trasforma in zombie i suoi utilizzatori. E se il vaccino funziona? Dicono gli psichiatri: non è finita qui, c’è il rischio che gli utilizzatori finiscano schiavi di alcool o di altre sostanze tossiche e in tal caso saremmo da capo.
Werther Gorni