Un marchio che promuova la nuova città accessibile

31 Ott 2023 | Attualità, Cultura & Società, Tutti gli articoli | 0 commenti

“Due giorni alla settimana non bastano a compensare le spese e i sacrifici. Tradizione da potenziare e valorizzare”

Stefano Solci

Stefano Solci, vicepresidente di Confesercenti Mantova e titolare del ristorante “La Masseria”, in piazza Broletto. Il tema scottante è quello di un centro città sempre più vuoto, specialmente nei giorni feriali e di conseguenza di una crisi del commercio e chiusura di molte attività. A riguardo Solci afferma che questa problematica parte diversi anni fa, dalla concorrenza dei centri commerciali che offrono sempre più servizi e decentralizzano diverse attività d’ufficio portando via importanti flussi di potenziali clienti per il centro storico. Un ulteriore colpo è stato dato dall’istituzione di numerose ed estese zone a traffico limitato (ZTL) che hanno chiuso la città e congestionato ulteriormente una viabilità già sofferente anche per mancanza di strade alternative.

Errore

“L’errore – sottolinea Solci – è stato quello di prendere delle decisioni prima di pensare ai problemi che si sarebbero presentati e progettare delle soluzioni. Mantova è stata chiusa al traffico vent’anni fa e i parcheggi sono stati realizzati recentemente, rendendo il centro più accessibile ma soltanto dopo che si è radicata, in primis nei residenti e negli abitanti di provincia, l’idea che non lo sia. Le abitudini sono difficili da cambiare, è perciò fondamentale promuovere la nuova conformazione cittadina attraverso una comunicazione forte, continua e diffusa su più canali possibili”.
Infatti, negli anni si sta registrando un calo demografico; cittadini che preferiscono paesi limitrofi o l’area della provincia, sia a causa dell’inquinamento che della delocalizzazione dei servizi: questo sta spingendo anche i residenti dei Comuni parte della cosiddetta “Grande Mantova” a non considerare più il capoluogo come punto di riferimento.

Vocazione

La vocazione è diventata prevalentemente quella del turismo estero, che si concentra nel fine settimana, creando difficoltà non tanto ai pubblici esercizi, come bar e ristoranti, ma ai negozi la cui apertura non è facile da garantire nei giorni festivi o ad orari non consueti. Diventano necessari un cambio di passo da parte di quel comparto del commercio che da sempre opera con modalità radicate nel tempo, come le attività storiche e uno stimolo da parte dell’Amministrazione, che deve elaborare un piano a lungo termine volto a favorire la frequentazione non solo degli stranieri ma anche il ritorno dei mantovani verso il centro.
Difficoltà

Gli anni recenti non sono stati semplici. Crisi finanziaria nel 2008, terremoto nel 2012 e specialmente la pandemia del 2020 hanno messo in ginocchio i commercianti, che necessitano di entrate continue per sostenere le forti pressioni fiscali a cui sono sottoposti, inevitabilmente venute a mancare nel periodo di chiusura.
Tra l’altro le spese non sono state cancellate ma sospese, portando molti proprietari a non riaprire o a cercare mercati migliori, con affitti più bassi o garanzie di afflusso di utenti maggiori. Resistono le attività a gestione famigliare, quelle più storiche con un certo status acquisito e quelle titolari dell’immobile sede del proprio negozio.
“Il Covid – aggiunge il vice presidente – ha sicuramente fatto la sua parte: è però oggettivo e insindacabile che la fotografia del centro storico di Mantova non è felice, così come quella di molte altre città italiane. Non per fare di mal comune mezzo gaudio, il problema è diffuso, ma in una di modeste dimensioni come la nostra ritengo sia più affrontabile rispetto a grandi metropoli, eppure le chiusure sono a centinaia.
“Anche la mia attività di ristoratore ha sofferto e stretto i denti, superando questo periodo grazie alla collaborazione dei dipendenti e agli accordi con i fornitori per affrontare i costi al fronte di un’assenza di guadagno, già normalmente ridotto rispetto al fatturato, spesso di pochi punti percentuali. Inoltre, tutti sappiamo quanto sia difficile accedere al credito per un esercizio commerciale”.

Camera di commercio

A tal proposito va sottolineato come i fondi della Camera di commercio siano bloccati in seguito alla diatriba per l’accorpamento tra le tre istituzioni di Mantova, Cremona e Pavia, che ha portato alla nomina di Carlo Zanetti quale commissario e al blocco di ogni attività straordinaria.
Solci conclude: “Mantova non è attraente a livello di pedonabilità e non ha flussi di visitatori sufficienti a garantire insediamenti di gruppi diversificati anche nel mondo del franchising. Attualmente il nostro commercio soffre e non può vivere di due giorni di lavoro a settimana a fronte di sette di spese e manca di un marchio che distingua la città.
“Abbiamo una tradizione artigianale molto variegata. Eppure è poco valorizzata. Servono investimenti per promuovere le nostre specificità. Propongo anche di unire diverse attività caratteristiche in un unico negozio nel centro storico, in modo da dividere i costi, diversificare l’offerta e al tempo renderla unica, attirando un pubblico in cerca di prodotti che solo qui può trovare”.
Simone Beltrami

Ostiglia, ricco cartellone

Tre commedie brillanti con attori e Compagnie di caratura nazionale, una serata di Teatro Canzone con un grande interprete e il tradizionale appuntamento con l’Operetta il 16 gennaio caratterizzano il sedicesimo cartellone della Stagione Teatrale 2024 di Ostiglia, in partenza al Teatro Monicelli l’11 gennaio con “Pigiama per sei”,
con un cast di attori di tutto rispetto: Laura Curino, Antonio Cornacchione, Max Pisu, Rita Pelusio.

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