Dal 7 ottobre la nuova Stagione promossa dalla Fondazione Artioli
Piazza Cavallotti, foyer del teatro Sociale. Venerdì 1 settembre la presidente della Fondazione Umberto Artioli Mantova Capitale Europea dello Spettacolo, Federica Restani, il direttore artistico di questa stagione teatrale Raffaele Latagliata e il sindaco di Mantova Mattia Palazzi presentano la nuova proposta di spettacoli in prosa per il 2023-2024. La presidente ricorda il successo dell’edizione precedente che ha coinciso con il Bicentenario del Sociale ed è stata anche la prima sotto la gestione della Fondazione che non ha avuto limitazioni dovute all’epidemia Covid-19 e ha proposto oltre 50 serate.
La nuova stagione, secondo quanto sottolineato nel corso della presentazione, rappresenta un momento molto importante per la cultura cittadina e un invito ad essere non solo spettatori ma anche a partecipare, a fare proposte e a riflettere sul valore della comunità.
Ciò viene reso possibile da un programma di qualità e persino “coraggioso” nell’avvicinare anche le nuove generazioni. A tal proposito nel cartellone rientrano professionalità di spicco del mondo teatrale. Scelte ben precise in modo da soddisfare un pubblico eterogeneo che comprende chi ha una profonda conoscenza e chi intende avvicinarsi alla prosa, alla musica e allo spettacolo in genere. Tutto questo confortato dalle esperienze precedenti grazie altresì a eventu speciali. La formula che la Fondazione ha attivato è riuscita, infatti, a coinvolgere realtà del territorio nel sostenere le iniziative. Sponsor che consentono di affrontare al meglio i costi dell’organizzazione.
Tra il 2023 e il 2024 gli eventi speciali sono 4: il primo è fissato per mercoledì 4 ottobre con la composizione musicale “Carmina Burana” di Carl Orff, in collaborazione con il Teatro Fraschini di Pavia, il Sociale di Como, l’orchestra I Pomeriggi Musicali e con il contributo di Fondazione Banca del Monte di Lombardia. Così viene portato a Mantova il grande Teatro d’Opera.
Mercoledì 8 novembre appuntamento con il concerto de “I solisti di Pavia”, che si inserisce nel calendario “Tempo d’Orchestra” promosso dall’OCM.
Vengono riproposti anche 2 test fatti per il Bicentenario che hanno riscosso grande successo, come “Sipario! Si cena” a ottobre e “Maratona del Teatro” a febbraio.
In merito alla partecipazione giovanile, la presidente afferma con orgoglio che l’attività svolta con le scuole dalla Fondazione risulta efficace, registrando in media 50-60 presenze a spettacolo da parte degli allievi della scuola di teatro e oltre 100 studenti in generale.
Su questo aspetto insiste anche il direttore artistico Raffaele Latagliata parlando di una linea artistico-amministrativa condivisa e volta ad attirare un pubblico sempre più ampio e giovane. Dopo la pandemia che ha ridotto le possibilità di portare attori sul palco, i 7 spettacoli previsti per questa stagione sono ricchi di protagonisti, a partire dal primo appuntamento (martedì 7 novembre): una produzione di livello nazionale del Teatro Stabile di Torino di cui la Fondazione va molto fiera poiché Mantova è l’unica città in cui verrà eseguita in singola data. Si tratta della messa in scena di “Agosto a Osage County”, titolo vincitore del premio Pulitzer nel 2008 di Tracy Letts con la regia e l’interpretazione di Filippo Dini.
Il 27 novembre invece la sfida di proporre come trasposizione teatrale il famoso romanzo “1984” di George Orwell, per la prima volta in Italia dopo i successi a Londra e Broadway. A questo spettacolo è legato anche un progetto con le scuole di approfondimento insieme al cast per cercare di avvicinare i ragazzi al teatro. In tale ottica si colloca la cooperazione che inizia quest’anno con l’Università “La Sapienza” di Roma con “Theatron- Teatro antico alla Sapienza”, dove gli studenti di filologia classica traducono la tragedia greca “Filottete” di Sofocle in modo adatto alla rappresentazione, che viene fatta dagli altri iscritti dell’Università.
La Fondazione Artioli propone la replica esclusiva di questa performance negli istituti scolastici di secondo grado del Mantovano, incoraggiando il dialogo sul teatro tra i giovani.
Da parte sua il sindaco Palazzi elogia l’azione congiunta di Fondazione e Comune, giunta alla terza stagione di collaborazione nella gestione del teatro Sociale. Nonostante tutte le difficoltà, infatti, con un budget fisso tra 70 e 80 mila euro lordi gli spettatori per i soli eventi di prosa sono cresciuti in media di 500 unità rispetto all’anno precedente.
“Più persone a teatro vuol dire più persone nel centro storico di Mantova e quindi anche un ritorno economico per le attività cittadine” afferma Palazzi che sottolinea anche come per ottenere questo aumento di pubblico sia stato necessario un cambio generazionale nella Fondazione per cercare nuovi modi di far avvicinare al teatro e di ampliarlo.
Fondamentale l’aiuto fornito al Comune anche in seguito al restauro del teatro Bibiena, per il quale molte iniziative sono state trasferite al Sociale. Infine, un appello del sindaco alla città e ai cittadini a fornire le competenze alle nuove generazioni per gestire e promuovere i prodotti culturali a disposizione di Mantova, che ne è così ricca e non deve lasciare che vadano dimenticati.
Simone Beltrami