“A 52 anni la malattia ha condizionato il mio corpo, volontà e creatività mi hanno aperto un’alternativa”
Consuelo Otoni, creatrice di prodotti di bigiotteria fatta a mano lavorando da casa e spedendo ai clienti a domicilio. Le sue offerte sono visionabili dal profilo Instagram gioiediconsuelo, non avendo un negozio perché non ha un profitto tale da poterselo permettere, anche se le piacerebbe molto.
L’artista arriva a Mantova dal Brasile 31 anni fa, seguendo la famiglia giunta in Italia per lavoro, dove nonostante gli studi di ragioneria trova impiego come infermiera. La passione per la bigiotteria nasce nel 2010, dall’amore per i colori e dal carattere solare che la contraddistingue, quando resta catturata da una vetrina e diventa amica della proprietaria dell’attività.
L’hobby diventa un lavoro nel 2018, dopo essersi accorta dei primi sintomi della sindrome di Parkinson. “Dopo la diagnosi- racconta Consuelo – non mi sentivo in grado di fare l’infermiera, perché i malati sono persone speciali e non potevo più offrire loro le cure che secondo me meritano”.
Lei, però, non si arrende, anzi, sfida la malattia dedicandosi a tempo pieno ad una pratica manuale di precisione. Frequenta molti corsi professionali, tra i quali uno online dal Brasile per imparare tecniche nuove di realizzazione delle borsette, accessorio in cui si cimenta da un anno.
I materiali che predilige per le collane intrecciate, suo cavallo di battaglia, sono la ceramica e la resina, mentre per le borse utilizza la fibra sintetica detta acrilico. Progetto ambizioso in cantiere, la speranza è di realizzarlo entro fine anno, è quello di produrre i propri pezzi unici di ceramica plastica, modellabile a piacere.
“Voglio sfidarmi ogni giorno di più – spiega – sono convinta che dedicarmi alla mia passione mi aiuti a contrastare la malattia e voglio farlo più a lungo possibile. Sono a una fase in cui il controllo è ancora mio: quindi, ogni mattina al risveglio dico al Parkinson che voglio vivere la mia vita e lui potrà sfogarsi quando glielo permetterò. Mentre lavoro non tremo per niente, nonostante normalmente la malattia influenzi tutto il lato destro del mio corpo, portando il tremore della mano, problemi di vista e anche di memoria. Infatti, sto quasi diventando mancina”.Consuelo è consapevole del fatto che la situazione può solo peggiorare: perciò, non vuole porsi nessun paletto. Finché le è possibile si dedicherà a ciò che ama, senza avere rimpianti. I suoi prodotti sono richiesti ad eventi e sfilate importanti in tutta Italia: la più recente è la Milano Fashion Week, tenuta dal 19 al 25 settembre. In questa occasione ha vinto il concorso World Fashion Festival Awards come miglior collezione di accessori, ottenendo come premio la possibilità e l’onore di esporli a Dubai. L’evento si terrà ad aprile 2024, in presenza anche della famiglia reale degli Emirati. La gara ha richiesto anche un lavoro avantgarde, per cui l’artista ha realizzato una collana fatta con raso fucsia, suo colore preferito, cucito a forma di fiore, da cui esce un pezzo di tulle. Tra quelli fucsia si trova anche uno più scuro, quasi appassito, che però contiene un cristallo. Nella visione della realizzatrice ogni ricamo simboleggia un’ostrica e il contenuto, invece, la sua perla. Il significato? Come il mollusco, che quando entra in contatto con qualcosa di estraneo si difende producendo un liquido e trasformandolo in una perla, allora anche ciascuno di noi può rendere preziosa una cosa negativa. Il fiore diverso vuole dire che proprio chi sembra non potercela fare ha invece il contenuto più prezioso, questa capacità di reazione è in ognuno. Consuelo sostiene: “Una malattia degenerativa ti cambia la vita, io ne parlo molto apertamente perché voglio ispirare altre persone che soffrono a non mollare e a non pensarla come una fine ma un nuovo inizio.
Mi ha molto emozionata, ad esempio, quando una signora mi ha scritto che aveva sconfitto il tumore e non c’era trofeo più grande per lei che indossare una mia collana come simbolo di rinascita e vittoria. Faccio il mio lavoro anche per soddisfazione personale, ma la gioia del cliente soddisfatto è impagabile”.
Nel 2020, due anni dopo l’inizio della sua attività, è scoppiata la pandemia: per Consuelo, tuttavia, lavorando in casa il periodo del Covid non ha rappresentato un grande cambiamento. Caso mai un calo delle vendite. Questo non ha però creato particolare scompiglio dato che il lavoro svolto non è improntato al guadagno. I prezzi sono molto accessibili: ad esempio una collana costa 50 euro. Il dispiacere maggiore che il Covid le ha causato è stato quello di impedirle di viaggiare e vedere i propri accessori esibiti in passerella e valorizzati appieno.
Al termine, una frase toccante: “Da quando soffro di Parkinson non ho mai pianto, sono sempre stata la roccia dei miei figli e nonostante siano grandi non potevo arrendermi e far mancare loro la mia presenza”. Esempio di perseveranza e voglia di vivere la vita appieno, senza farsi fermare da nulla.
Simone Beltrami
Werther Gorni