Il secondo appuntamento del Settembre dell’Accademia, festival internazionale di musica d’arte organizzato dall’Accademia Filarmonica di Verona e giunto alla 32ª edizione, ha portato sul palcoscenico del Teatro Filarmonico la formazione giovanile Frau Musika. Si tratta di un ensemble a organico variabile nato da un progetto artistico-formativo ideato da Andrea Marcon, rinomato studioso di musica antica, organista, clavicembalista e specialista del repertorio barocco, nonché fondatore di orchestre diventate famose, quali la Venice Baroque Orchestra e i Sonatori de la Gioiosa Marca.
Sotto la sua guida vengono selezionati alcuni fra i migliori strumentisti under 30 a livello internazionale, i quali, dopo un percorso di alta formazione sull’interpretazione e sulla prassi esecutiva della musica antica su strumenti d’epoca, realizzano di volta in volta produzioni incentrate su grandi autori e eseguite in sedi di prestigio.
I corsi formativi (e residenziali) si tengono a Villa San Fermo di Lonigo, sostenuti da una donazione Art bonus di Fondazione Cariverona.
Al Settembre dell’Accademia Frau Musika ha presentato, lo scorso venerdì 15, il progetto intitolato “Antonio Vivaldi maestro del colore veneziano”, che impaginava otto Concerti per vari strumenti, archi e basso continuo: opere non molto frequentate, data la difficoltà di reperire validi suonatori di strumenti antichi, come il corno naturale o il flauto dolce sopranino, talora riuniti in formazione multipla (si pensi al Concerto per due violini, due flauti dolci, due oboi, fagotto, archi e b.c. RV 577 che ha aperto il programma, o al Concerto per violino, violoncello, due oboi, due corni, fagotto, archi e b.c. RV 569 inserito nella seconda parte della serata); comunque opere interessantissime, che in buona misura, grazie alla varietà degli impasti sonori e alla grande fantasia creativa, smentiscono il famoso giudizio di Igor Stravinskij, secondo il quale Vivaldi scrisse cinquecento volte lo stesso Concerto!
Seduto al cembalo, Andrea Marcon dirigeva, con singolare competenza e minuziosa precisione, la sua ventina di strumentisti, che a turno uscivano talora dalle file dell’orchestra per assumere il ruolo di solista.
Full immersion, ad alto livello, nei meandri della genialità di Antonio Vivaldi.
r.c.