Storica Fiera e raduno hanno perso il tradizionale valore: ora è commercio e caos
Madonnari orfani di madre. Carlo Bottani, sindaco, non ci sta. “La vera madre è la Madonna”. Laicamente il riferimento è alla mamma putativa. Perbacco, la Pro loco di Grazie. Ma per il primo cittadino di Curtatone la fede sovrasta tutto. E tutti. Eccezion fatta (pare) per la sua giunta comunale. Al punto da annullare quella “mamma” che aveva tenuto a battesimo e organizzato, insieme all’EPT (Ente Provinciale del Turismo), il Concorso dei Madonnari. Era il 15 agosto 1973.
Dieci pittori di marciapiedi arrivati (quelli genuini) mezzo secolo fa. Sul sagrato. All’improvviso, ma con sagace intuito di pochi – tra cui proprio i soci della Pro loco – per salvare l’antica Fiera che era ridotta a mini sagra
Anni di integerrima e ineccepibile attività di un’associazione oggi altrettanto storica. Cammin facendo sindaci, assessori comunali, politicanti hanno eroso il campo di azione dei prolochesi. Sino ad arrivare a umiliarli quest’anno nel profondo dello spirito volontaristico. Due mesi esatti fa si celebrava il rito madonnaro 2023. Migliaia di visitatori, 140 artisti (dicono), riconoscimenti.
“Al di là dei numeri di assoluta importanza e valore che certificano il pieno successo della manifestazione – Bottani dixit – voglio sottolineare quanto il “progetto Grazie” si stia concretizzando sempre più sotto diversi punti di vista, a cominciare dall’aspetto artistico, per proseguire con quello culturale e collegato alle tradizioni, in un’ottica orientata alla dimensione internazionale. La 50esima edizione dell’Incontro Nazionale dei Madonnari, che ricorre l’anno prossimo, dovrà quindi rappresentare la consacrazione definitiva di questo obiettivo che ci siamo fortemente prefissati al nostro insediamento”.
Chissà quale consacrazione. La Fiera 2023 – 564ª edizione – è stata tutto e niente. Ginepraio di iniziative, troppe, per un aspetto commerciale andato ben oltre i confini del primato Guinness del cotechino più lungo marchiato chef Baffo.
La formula della Fiera andrebbe ripensata badando con sobrietà a riti religiosi, arte sull’asfalto, ambiente. Sarà diffcile che ciò accada per chi nutre smanie di grandezza. Per di più ora l’attenzione è alle prossime elezioni amministrative a Curtatone! Bagarre al cui interno, certamente, Grazie si rivela una carta importante da giocare.
La Fiera in dieci lustri ha puntato molto sul raduno-concorso dei Madonnari. Ed è qui che la messa all’angolo della Pro loco fa gridare al pasticciaccio. Stranezze, anzi colpi bassi, reltivamente a tecnica e rimborsi. Temi scottanti che sindaco (o chi per lui) non ha saputo gestire in modo adeguato. Senza la capacità e l’autorevolezza da sempre dimostrate dai vertici e dai soci della Pro loco. Al punto che qualcuno dal Palazzo sbotta in modo tranciante: “Questa associazione non esiste più!”.
Altro che fede. Questa è ingiuria. Brutta e cattiva. E allora anarchia. Al punto che c’è chi – vedi il Madonnaro Sgobino – inneggia all’uso dell’acqua nel dipingere “asfaltares” (murales su terra). I gessetti traditi, anche dopo essere stati benedetti.
La Madonnara, bozzolese, Vanna Lodi Pasini – che vanta esperienze a livello internazionale – non ci sta e, come lei, anche i puristi di questa speciale arte: “Non sono d’ accordo sull’utilizzo dell’acqua durante il concorso di Grazie, dove ci sono tradizione e tecnica da custodire grazie all’eredità dei vecchi Madonnari: unica per il suo genere nel mondo! Tecnica che prevede solo l’utilizzo dei gessetti o delle polveri di gesso (queste ultime per riempire le campiture più grandi).
“In situazioni estreme (tempi limitati, lavori di grandi dimensioni, impedimenti legati al meteo) – aggiunge – si può accelerare con l’uso di altre sostanze: ma così diventa street painting…”.
Inoltre il delicato tema dei rimborsi-compensi del concorso. Quest’anno sono stati stanziati 250 euro solamente alle opere segnalate, e 190 euro al netto per tutti gli altri nella categoria Semplici. Ma nella categoria Semplici non sono tutti allo stesso livello! Né offrono la stessa qualità di spettacolo. Ci sono artisti che dipingono da anni e che non passano di categoria solamente per questioni politiche o di preferenze della giuria – queste le osservazioni che vengono mosse dai tradizionalisti – i cui componenti sovente non hanno alcuna competenza in campo artistico. Ci sono poi pittori che sono alle prime armi che con un lavoro di bassa qualità nel 2023 hanno ricevuto gli stessi soldi.
Rispetto alle modalità di pagamento – sino allo scorso anno in contanti come prestazione occasionale, quest’anno con bonifico bancario – si registrano conseguenze sul piano dell’essenza della manifestazione. Il Madonnaro fa uno spettacolo di strada, attraverso cui guadagna il necessario per proseguire il suo cammino. I vecchi Madonnari di mestiere si pagavano il viaggio disegnando e tornavano a casa con i soldi guadagnati a Grazie.
In definitiva, la “nuova” gestione comunale fa rimpiangere l’oculata organizzazione della Pro loco.
Werther Gorni