Mantovana Junior 1946-2023. Intervista con il direttore generale
Unione Sportiva Mantovana Junior. Una società, ma anche una passione e un impegno sociale. Campo sportivo Cugola, in strada Bosco Virgiliano. Realtà storica. Primi passi nel 1946. Oggi riferimento nel mondo del calcio.
Massimo Spanò, direttore generale della Mantovana, quindi una realtà dalla lunga tradizion
“L’attuale Unione Sportiva Mantovana Junior nasce appunto nel 1946 ed è attualmente la società di calcio dilettantistico più antica della città e provincia. Si affilia sin da subito alla Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC) e al Centro Sportivo Italiano (CSI), partendo dalla parrocchia di Sant’Apollonia in via Benzoni, tuttora sede sociale, con un raggruppamento sportivo chiamato Libertas. Dal 1952 al 1981 prende il nome di Unione Sportiva Mantovana, che è stata anche una polisportiva fino al 1977, anno in cui sceglie di avere un focus esclusivo sull’attività calcistica.
“Negli anni ’60 arrivano i primi successi locali e nazionali, grazie alla guida come allenatore di quella che diventerà la figura chiave della Mantovana, Luigi “Gigi” Barlera. Il palmarès è molto florido, con 9 titoli provinciali vinti nella categoria juniores dal 1963-1964 al 1973-1974 e anche una sconfitta a livello nazionale in finale contro la Virtus Lecco nella stagione ’64-65 in seguito al sorteggio con la monetina dopo la conclusione per 0-0 della partita.
“L’esordio tra i dilettanti in Terza categoria non è dei più felici: vengono spese troppe risorse e per la stagione ’80-81 rimangono soltanto 3 squadre giovanili.Quindi la fusione con l’Unione Sportiva Junior Mantova, che invece aveva diverse formazioni giovanili con pochi fondi. Da qui il battesimo del nome attuale: Unione Sportiva Mantovana Junior. Il miglior piazzamento tra i dilettanti arriva con il secondo posto del ’87-88, utile alla promozione in Seconda categoria, mantenuta per le successive 3 stagioni. Nel ’95-96 qualche cosa non va: problemi organizzativi, con mancate iscrizioni alle categorie giovanili e dopo 22 anni anche alla Terza categoria.
“Nel 2004 Barlera si conferma fondamentale per evitare il fallimento societario, diventando presidente e puntando sul settore dei bambini con la Scuola Calcio: dal 2020 la Mantovana è partner del Mantova 1911 srl e ne può utilizzare il marchio per il proprio abbigliamento d’allenamento”.
Quali sono le finalità specifiche della vostra società?
“Le nostre finalità, sin dalla nascita, sono quelle di offrire un servizio sociale per i ragazzi, educandoli e dando loro opportunità di sfogarsi e divertirsi in maniera sana. Specialmente durante questo periodo post-pandemico cerchiamo di riportare i giovani a praticare sport. Si era registrato un abbandono dell’attività sportiva del 20 per cento, ma riusciamo comunque a contare 188 iscritti dai 4 ai 12 anni, tra cui 4 dai 9 ai 12 con disabilità certificate e 255 tesserati per l’attività agonistica delle nostre squadre così suddivise: Terza categoria provinciale Mantova girone A; juniores provinciali under 19 Mantova girone A e giovanissimi provinciali under 14 fase 1 Mantova girone A”.
Da dove nasce il desiderio di prendere parte a questo progetto e di cosa si occupa?
“La mia prima esperienza nel mondo calcistico? Da giovane come allenatore del Sant’Egidio, non ancora Sant’Egidio San Pio X, sotto la presidenza prima di Luciano Costanzi e poi di mio padre. Valorizzare i ragazzi ed educarli tramite lo sport: aspetti che ho ritrovati 40 anni dopo qui alla Mantovana. Ho iniziato a prendere parte alle attività della società nel 2014 come accompagnatore della squadra juniores in cui giocava mio figlio e poi da maggio 2015 ho assunto il ruolo di direttore generale occupandomi innanzitutto di risanare i debiti.
“Nel mio secondo anno, tutto a spese nostre, è stato acquistato il trattore dello stadio “Martelli”, dopo il fallimento del Mantova di Fabrizio Lori. Abbiamo comprato getti d’irrigazione per i campi, cambiato i fari per l’illuminazione omologandoli al livello della Serie D e allungato il campo 2 per renderlo a norma. Il mio compito è quello di mantenere i valori su cui si basa questa società ma applicando anche un’impostazione manageriale come azienda”.
Qual è il segreto di questa società?
“Passione e serietà prima di tutto. Prendiamo molto seriamente il ruolo sia in ambito calcistico che educativo, trasmettendo e insegnando ai ragazzi il rispetto e la sportività. Perni fondamentali sono figure come il presidentissimo Barlera, da 64 anni con la Mantovana, il direttore sportivo Giovanni Furini e il segretario Luca Azzoni, una vera e propria macchina da guerra per il tesseramento e le visite mediche degli atleti. Crediamo di aver costruito un progetto solido e aver trasmesso la nostra passione ai ragazzi, tanto che nessuno prende 1 euro e alcuni hanno anche rifiutato offerte a pagamento di altre società”.
Ha fatto alcuni nomi: ce ne sono altri da segnalare?
“Il consiglio direttivo è composto da: Luigi Barlera presidente, Mauro Sarzi Braga vicepresidente, Luca Azzoni segretario, Giovanni Furini direttore sportivo, il sottoscritto direttore generale e Giancarlo Luppi consigliere. Il nostro Statuto prevede la possibilità di avere fino a 9 consiglieri e speriamo di poterci allargare per gestire sempre meglio le nostre 16 squadre tra tutte le categorie.
“Menzioni speciali vanno agli allenatori di Terza, Nicola Cordaro, e della juniores Angelo Siniscalchi, ex capitano del Mantova guidato da Ivan Juric, Matias Cuffa ex capitano con Massimo Morgia e al preparatore dei portieri Mirko Bellodi. Tra gli sponsor ne cito uno, ormai quasi istituzionale e che ci ha sempre sostenuti grazie al legame con il direttore generale Gianluca Pecchini, che è la Nazionale Italiana Cantanti”.
Da tre stagioni la Mantovana disputa le partite casalinghe sui campi Cugola dopo la lunga permanenza in Valletta Valsecchi. Come mai tale scelta?
“Negli anni ’50-60, il nostro campo era all’Anconetta, poi dagli anni ’80 Barlera decise di spostarsi in Valletta Valsecchi e lì siamo rimasti fino al 2020. Ho scelto questa area in strada Bosco Virgiliano insieme al sindaco Mattia Palazzi e a Mantova Hub, dove in precedenza vi era un campo d’allenamento per le giovanili del Mantova andato in disuso. Abbandonare Valletta è stato difficile, ma in seguito a una mia richiesta al sindaco per poter ristrutturare i terreni di gioco, ho scoperto che l’area è bacino di laminazione per mezza città e perciò non potevo innalzarli di 1 metro come avrei voluto, visto che la falda acquifera era troppo vicina e quando pioveva spesso si allagavano. Sono molto contento della nostra nuova sistemazione, che cerchiamo di curare nella maniera più professionale possibile, un esempio che non ho già citato è la nostra seminatrice professionale. Qui al Cugola utilizziamo la gramigna di varietà Tahoma, che è una lavorazione sfruttata anche da società professionistiche”.
Nuova stagione?
“La squadra juniores ha iniziato il 9 settembre e dopo i playoff sfiorati la scorsa stagione punta alle prime posizioni, mentre la prima squadra in Terza categoria partirà il 17 settembre: forte del secondo posto nella classifica avulsa del girone di ritorno l’anno scorso, punterà ai playoff. Non voglio mettere pressione però a nessuna squadra: la mia speranza è sempre quella di divertirci e far divertire”.
Simone Beltrami