Facendo i conti con guerre scandali disgrazie
Ogni uomo, di qualsiasi religione, almeno una volta nella vita ha, nel suo immaginario, cercato di sapere e capire come può essere, “se ci fosse”, il tanto discusso Paradiso. Personalmente a questa curiosità mi sono cimentato più volte anche io, cercando di carpire dai miei incontri con il mio cenacolo spirituale la vera identità e dimensione di questa stupenda e immensa creazione Divina
Oggi però, visti i tempi difficili del pianeta, ho chiesto di farmi entrare prematuramente in questa discussa realtà per un solo giorno così da potervi descrivere al mio ritorno questo magnifico viaggio.
Colto da un improvviso sonno, seduto comodamente sulla mia poltrona mi abbandonai a loro nella speranza di essere esaudito.
Tutto inizia in un semplice giardino, dove colori fiori e profumi non li avevo mai visti e sentiti pima, preso per mano da un personaggio da me conosciuto solo in spirito ci incamminammo tra questi vialetti incontrando con immensa gioia, che mi trafisse il cuore, la presenza fisica di tutte le persone a me care oramai defunte.
Come posso descrivere per farvi capire, cosa ho provato in questa immensità spirituale, poter vedere parlare evocare il nostro passaggio in terra, il rapporto che ci univa tra noi qui in un sol momento, l’emozione di comunicare senza aprir bocca, il miracolo del pensiero che da loro prende forma.
Ecco il giusto paragone con il nostro sogno, allo stesso modo si costruiscono personaggi, luoghi, case, arredi, tutto alla velocità della luce.
Ogni spostamento con il solo pensiero ti porta nel presente e nel passato, in luoghi vicini o lontani; poter fare e avere dialoghi con più persone in luoghi contemporaneamente diversi, essere qui o la allo stesso tempo.
Ecco prendere forma la frase: “In cielo in terra e in ogni luogo”.
Sbalorditivo, ma contemporaneamente conturbante, qui non esistono mezze frasi, bugie, ipocrisie, tutto il nostro pensiero prende forma ed è li davanti a tutti e tra tutti coloro che sono stati vittime del nostro egoismo e a loro dover chiedere perdono. Corre il mio pensiero a Dante e Virgilio: ecco cosa avranno visto e provato con la Divina Commedia: non fu solo fantasia ma seduti su di un sasso, assopiti saranno stati rapiti in sonno e portati qui dove non solo i buoni e le vittime li trovi in preghiera cercando di cambiare il male del mondo, ma color che male han fatto e qui castigati son a chiedere veramente perdono.
Ancora Dante lo vedo nell’infinito mondo dove inginocchiati sono i suoi personaggi che hanno fatto storia. Cinto ancor d’alloro Virgilio mi vien incontro per scoprir se con me ho portato l’odor dei suoi amati laghi.
Dio in questo mio sogno non l’ho incontrato, preso dal dolore delle guerre e dagli inutili lutti piange da solo nel suo immenso dolore.
Meditiamo sulla parola: il pensiero prende forma, ogni cosa che il nostro essere pensa si materializza all’istante davanti a tutti.
Non si parla con voce ma come nella musica si imprime come sul pentagramma a concretizzare il tuo pensiero, così da dar forma a tutto quello che la tua personalità intrisa ancora nel terreno produce: pensate all’architetto, quando costruisce la sua fantasia, il chirurgo che spazierà nell’impossibile per salvare vite, le lingue, non esistono in ambiente spirituale; la gelosia tarlo per molti qui non esiste, solo Amore.
Se avessimo noi qui in terra tutto questo cosa faremmo in più o in meno?
Certamente non più guerre, non più scandali, non più disgrazie, non più uomini imperfetti ma finalmente spiriti liberi di Dio e Dio non non piangerebbe più sulle disgrazie dei suoi figli.
Lucio Goldoni