Associazione di volontariato espropriata di gestione e Museo
Chi sono questi? Chi credono di essere? Chi vogliono convincere? Amministratori pubblici capaci di svolgere, almeno, il loro mandato. Comunque, senza avere il diritto di cancellare la storia. Eppure a Grazie – il borgo della Beata Vergine Maria – c’è chi si permette di stravolgere il passato. Anche recente. Soprattutto, si assume la responsabilità di umiliare persone e lavoro. Così l’Amministrazione comunale di Curtatone estromette la Pro loco. La gestione del raduno-concorso dei Madonnari viene assunta direttamente dagli uffici di Montanara.
Ma come? L’associazione umiliata e offesa dopo tutto ciò che ha fatto dal 1973 in poi? Più di mezzo secolo del sodalizio cancellato secondo una logica politica che non ha logica.
Storico sodalizio che sin dall’inizio nel 1973 si è fatto carico di organizzare accoglienza e servizi Svilite la tradizione dei gessetti e l’originalità
Polemiche
Alla vigilia della 49esima edizione Pro loco espropriata, aggiungendo, infatti, anche lo sfratto del Museo degli artisti dei gessetti in via Madonna della Neve, sempre a Grazie, al confine con il sagrato del Santuario. Perché?
Presidente e iscritti dell’associazione non vogliono alimentare polemiche. Nessuno desidera replicare alle affermazioni pubbliche e alle scelte del Comune. Ma se volessero e potessero parlare…
Ciò che, senza dubbio, colpisce maggiormente è il cambiamento della priorità al vertice dell’incontro dei Madonnari. Motivazione: “La gestione della Pro loco nel 2022 ha manifestato diverse criticità relativamente al pagamento degli artisti che partecipano al concorso”.
Con la postilla: “L’appuntamento annuale ferragostano con i pittori sull’asfalto è una iniziativa del Comune e, quindi, abbiamo deciso di farlo gestire dai nostri uffici”.
Memoria corta o mistificazione della realtà. Senza la Pro loco nel 1973 – Comune al fianco, ovvio – Gilberto Boschesi e Maria Grazia Fringuellini (Enzo Tortora compreso) non avrebbero avviato quello che sarebbe diventato il Ferragosto di punta a livello nazionale. Ai soci fondatori – oggi gli iscritti volontari sono una sessantina – dovrebbe andare la gratificazione perenne. E anche a chi li ha seguiti passo dopo passo, edizione dopo edizione.
Cesarino Spezia, al centro, con il maestro madonnaro Kurt Wenner e Raffaella Marastoni.
A destra: Marina Ferrari presidente della Pro loco di Curtatone.
Testimonianza
Quella novità sbocciava in riva al lago, nella suggestiva cornice naturale, davanti a una straordinaria testimonianza architettonica e sacra. Idea che sarebbe stata copiata, sì copiata, in tutto il mondo.
Persino l’affettuosa testimonianza in prima persona di Papa Giovanni Paolo II che ha lasciato un “segno” indelebile su un frammento di asfalto.
Sindaci, assessori, dirigenti si sono avvicendati: hanno avuto in eredità un patrimonio culturale che è stato in grado di salvare l’agonizzante Fiera con annessi pane e cotechino.
Eppure, non pochi amministratori spesso hanno creato soltanto confusione e contrasti. La gestione del concorso pittorico – poco per volta falsato da intromissioni di pseudo artisti di strada, per non dire modestissimi autori – ha potuto contare, grazie ai volontari della Pro loco, su una macchina organizzativa preparata. Accoglienza, riconoscimenti, rimborsi, servizi: sembra facile coordinare il tutto per soddisfare ospiti, turisti, residenti, operatori commerciali.
Adesso, pur tra mille traversie e cambiamenti, c’è chi ha il coraggio di evidenziare “criticità” relativamente “al pagamento degli artisti”. Non andavano bene i rimborsi spese. Meglio provvedere, secondo i ragionieri comunali, con ricevute fiscali o fatture, imbrigliandosi in iter burocratici.
Motivazione banale o, meglio, non tale da attivare questo esproprio.
Parcheggi
Alla Pro loco rimane la gestione dei parcheggi che consente di incamerare denaro utile per sostenere le società sportive. L’associazione non ha evidente scopo di lucro e i suoi diversi presidenti e soci che si sono passati il testimone hanno sempre dimostrato attenzione, cura, passione. Non è così? Allora si chiariscano errori, manchevolezze, responsabilità. Di certo il Museo non sarebbe quello che è senza la curatela della Pro loco.
La presidente Marina Ferrari, riconfermata nel ruolo, non ha nulla di cui essere incolpata. Magari può essere invisa a qualcuno? Sarebbe sciocco. Lei non rilascia dichiarazioni in merito a queste scelte comunali, prendendo atto delle nuove disposizioni. Conferma, tuttavia, la disponibilità a collaborare unitamente al Centro Italiano Madonnari.
Bocca mia statti zitta anche per Cesarino Spezia, uno dei più attivi e affezionati organizzatori dell’Incontro. Strenuo difensore dei principi fondanti e ineludibili del concorso (ormai fuori controllo): gessetti, schiena curva, soggetto sacro e niente acqua…
Anche Raffaella Marastoni, fedele e preparata custode del Museo e delle opere, resta sorpresa da questa rivoluzione.
Fenomeno
Insomma, situazione molto deludente sotto tutti i punti di vista. Tanto che si fa strada la sensazione che il lavoro fatto negli ultimi cinquanta anni sia stato inutile.
Per chi ha seguito, semmai come cronista, sin dall’inizio la manifestazione – cuore della Fiera dell’Assunta – emerge chiaramente l’incapacità dell’Amministrazione di comprendere il “fenomeno Madonnaro”. Ai più questa realtà non risulta tanto evidente, anche per il fatto che le minoranze politiche in consiglio comunale non dicono nemmeno un parola, restando inerti sul tema.
Il volontariato è movimento straordinario che va valorizzato e incentivato. Non è facile trovare persone disponibili a essere al servizio della comunità dedicando tempo e risorse. La Pro loco, una delle massime espressioni del senso sociale, meriterebbe almeno di essere considerata e non umiliata. Qualche crepa, senza dubbio, si è registrata in questo lungo percorso: chi è che non sbaglia mai? Ma ciò non svilisce il valore di una seppur piccola comunità di giovani e meno giovani.
L’Incontro dei Madonnari festeggerà il 50° nel 2024: ci sono state soste forzate a causa del Covid. La ricorrenza esatta sarebbe stata nel 2023. Chissà che fra un anno si possa tornare ad avere una manifestazione serena. I Madonnari puri non ci sono più. Ciò non significa che Grazie si faccia travolgere dal dilettantismo organizzativo.
Per fortuna come l’arte dei gessetti è effimera, altrettanto transitoria è la vita politica degli amministratori pubblici.
Werther Gorni