Mentre Forza Italia a Mantova è disgregata
Sottoponiamo alcuni orientamenti che l’associazione culturale Evoluzione, supportata da alcuni aderenti esterni, ha definito sulla base di un’analisi della situazione politica internazionale, nazionale e locale.
Sulla situazione internazionale l’associazione ha preso atto con soddisfazione che il segretario generale della Nato, il laburista norvegese Stoltenberg, con riferimento alla guerra in Ucraina, il 19 giugno a Berlino ha dichiarato: “La Nato non diventerà parte del conflitto in Ucraina e quindi non invierà truppe”. Al riguardo l’associazione in data 14 novembre 1922 aveva comunicato: “Vanno bene i sostegni agli ucraini, ma alla condizione che non si arrivi a compiere passi che determinino l’entrata nel conflitto del nostro paese”.
Inoltre il 20 maggio 2023 aveva scritto: “Invio di merci e armamenti ma con limiti, per prevenire il manifestarsi di una guerra generalizzata e a salvaguardia da eventuali ritorsioni, comunque per impedire che si concretizzi la necessità di dover mandare i nostri giovani sui campi di battaglia”. Se è vero che il segretario Nato non ha copiato dall’associazione, resta vero che la stessa per tempo aveva visto giusto.
Sulla situazione nazionale, a parte i molti problemi sul tappeto, di gestione corrente e di riforma istituzionale, l’associazione ha preso atto che negli ultimi giorni tutta la politica si è trovata in una fase riflessiva a seguito della scomparsa di Silvio Berlusconi.
A parte il dovuto cordoglio che è stato riservato alla persona, è stato rilevato che un po’ tutti gli schieramenti sono risultati influenzati dalla vicenda nel suo insieme, anche perché non è risultato subito chiaro quali saranno i cambiamenti che si determineranno.
Secondo l’associazione il disorientamento, comunque, riguarda in qualche modo anche Mantova, considerata la situazione disgregata che manifesta il partito berlusconiano locale.
Comunque sugli aspetti locali, l’associazione ha ritenuto di porre nuovamente all’attenzione di tutti il problema legato delle difficoltà del traffico e della inadeguatezza delle proposte di soluzione avanzate finora. Mentre ovunque si vada i miglioramenti si fondano sempre su adeguati scorrimenti viari che comprendono un compiuto sistema tangenziale, da noi niente, di questo non si parla, nemmeno per studiarlo, come se il tutto fosse un tabù. Per capirci, un tabù è un condizionamento che scatta a fronte di alcune scelte e di particolari comportamenti perché vengono ritenuti ripugnanti e riprovevoli a priori, senza discussione. Proprio come accade a Mantova per la Tangenziale Ovest.
Guai a parlarne, pena la collocazione in un limbo di retrogradi distruttori dell’ambiente e dissipatori del denaro pubblico. Anche se nessuno ha fatto i conti di quanto ci perde, con questo traffico, la salute dei mantovani.
Così come non si dice che costerebbe meno la citata tangenziale del sottopasso di Porta Cerese. Tanto per capirci, 20 milioni contro 30. E allora? Allora speriamo nel 2025, a patto che non sia già stato devastato tutto.
Roberto Archi, Fausto Bertolini, Carlo Boninsegna, Emanuele Federici, Fulvio Freddi, Danilo Soragna, Ildegarda Tarocco