Il film del week end
Nel film “Denti da squalo” di Davide Gentile, classe 1985, Walter è un bambino di 13 anni, introverso che ha perso suo padre da poco e vive con la madre, con cui cerca di riappacificarsi mentre tenta di guarire anche il trauma della perdita. Dapprima lo si vede sulla spiaggia. Poi la sua casa, lui che si cambia e che sfreccia con la bicicletta nella macchia del litorale romano. Arriva davanti a un cancello chiuso, passa attraverso un buco della recinzione e si ritrova in una villa. C’è una bella piscina sulla cui superficie galleggiano molte foglie: Walter si tuffa e quando si volta vede arrivare verso di sé la pinna di uno squalo.
Ed è proprio lo squalo che ha un ruolo centrale nell’aiutare Walter a crescere: lui va a nutrirlo ogni giorno sfilando soldi dal portafoglio della mamma. Poi ci sono le risorse naturali dei bambini, come la fantasia e l’immaginazione, con cui recupera pezzi di verità e fantastica sulla vita del genitore, ispirato anche dai racconti di alcuni degli amici con cui il padre ha vissuto davvero e attraverso i quali sagoma la propria personalità in evoluzione.